LE CHIESE DI FOSSOMBRONE

La città di Fossombrone è ricca di chiese, non sempre aperte al pubblico, ma delle quali si fornisce una breve descrizione. Per eventuali aperture o visite è necessario rivolgersi alla Curia.

In Corso Garibaldi, la chiesa di Sant’ Agostino, (sec. XIV-XIX), arricchita con una pala d’altare di Federico Zuccari (1542-1609), e affiancata dal gradevole chiostro del convento agostiniano. (In questa chiesa si svolgono le funzioni religiose ogni giorno). La settecentesca Cattedrale che conserva i preziosi altari in marmo e dipinti di Guido Palmerucci, Simone Cantarini, Claudio Ridolfi e Francesco Guerrieri. Da ricordare anche l’ancona scolpita nel 1480 da Domenico Rosselli, oggi nella sacrestia. La chiesa di Santa Lucia, la più antica della città, risalente al XIII secolo, dove da poco è stato restaurato un affresco raffigurante un gigantesco San Cristoforo, immagine di solito posta, come nel nostro caso, nelle vicinanze di un guado sul fiume. La chiesa di Sant’Aldebrando, patrono della città, che nella quattrocentesca cappella conserva preziosi affreschi di Antonio Alberti da Ferrara, rappresentanti i miracoli del Santo e l’Epifania. Fuori dalla città si trova un importante complesso religioso francescano: il Convento della Santissima Annunziata (oggi chiuso alle visite perché pericolante) risalente al 1466, ma ampliato nel corso del XVII secolo, con chiostro affrescato e la adiacente chiesa un tempo ornata di preziosi dipinti, spostati e oggi visibili presso la Pinacoteca Civica.

SAN FILIPPO

La Chiesa di San Filippo, uno splendido esempio di architettura barocca, fu eretta tra il 1608 e il 1613 come ex-voto dei forsempronesi per la nascita di Federico Ubaldo della Rovere, ultimo erede dei Duchi di Urbino. Pochi anni dopo la sua costruzione, venne consegnata ai Padri Filippini della Congregazione dell’Oratorio che, nel tempo, la ampliarono ed arricchirono con un’esuberante decorazione in stucco, in parte riferita al plasticatore Tommaso Amantini da Urbania. Per questa chiesa Francesco Guerrieri (1589-1657) venne incaricato dalla Comunità di Fossombrone di eseguire la grande pala d’altare, dove i Cinque Santi Martiri di Fossombrone – Aquilino, Gemino, Gelasio, Magno e Donato – mostrano il modello della chiesa nella sua prima forma alla Vergine Maria attorniata dai Santi. A partire dal 1663, i Padri Filippini diedero il via ai lavori che hanno portato la Chiesa ad avere la struttura attuale, aggiungendo le cappelle laterali, ampliando l’abside e sopraelevando la navata. Oltre alla decorazione in stucco, la Chiesa presenta notevoli lavori in marmo e gesso di cui si occuparono gli Scalpellini di Sant’Ippolito, opere che si conclusero nel 1726, anno in cui venne consacrata la Chiesa. In seguito a recenti lavori di riordino degli ambienti, è ora possibile visitare la sacrestia, che presenta arredi dei sec. XVII e XVIII, insieme a opere di Francesco Guerrieri, Pierantonio Palmerini (1500 ca-1538) e Giuseppe Diamantini (1621-1705), e la cantoria, ove sono state collocate alcune Madonne da processione del sec. XVIII, tra cui una pregevole Madonna vestita.

SAN FRANCESCO

La Chiesa e l’ex Convento di San Francesco sono situati in Via dell’Unità a Fossombrone, di fronte a Piazza Dante e ai locali giardini. Chiesa e Convento furono edificati nei primi decenni dell’Ottocento nell’area del conventino camaldolese di Santa Francesca Romana. L’alta facciata incompiuta della chiesa conserva nella lunetta del portale un bassorilievo in arenaria, opere di Domenico Rosselli (XV secolo) raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Francesco e Bernardino, purtroppo gravemente danneggiato durante l’ultimo conflitto. L’interno della chiesa ad una navata è in stile neoclassico; vi si trovano la pala d’altare raffigurante Gesù Crocifisso coi Santi Francesco e Girolamo, attribuita a Giovan Battista Vernizzi, e un crocifisso ligneo del XVII secolo. Nell’ex-Convento di S. Francesco è oggi ubicata la Biblioteca Civica Passionei. L’agnello portante la croce, scolpito in pietra e posto sopra il portale della chiesa, era l’insegna della confraternita dei “Battilana” o lanaioli ed era posto in origine nella distrutta Chiesa di S. Monica.

San CARLO

Costruita agli inizi del ‘600 e gestita dall’omonima confraternita laicale, fu usata per buona parte del secolo dalle terziarie francescane. Da ricordare il pregevole altare maggiore in legno, l’altare laterale in arenaria della famiglia Pellegrini, la statua lignea di S. Carlo Borromeo, due pale d’altare e un crocifisso ligneo tardo-medievale.

SANTA BARBARA

Edificata di fianco al Conservatorio delle Esposte agli inizi del ‘700, venne in realtà dedicata a Maria, ma è chiamata S. Barbara dal nome della nobile benefattrice Barbara Foppi Piccini (1627-1716), il cui volto è riprodotto con relativa epigrafe in una parete dell’adiacente sacrestia. Piccola, ma gradevole, conserva il bel quadro di S. Benedetto e S. Scolastica, attribuito all’urbinate Antonio Viviani (1560-1620), detto il Sordo.

GLI ZANDRI

Fatta costruire dal conte Antonio Zandri all’inizio del sec. XVII, la piccola chiesa è un piccolo gioiello dotato di un fascino particolarissimo: dalla pianta ellittica, conserva al suo interno quattro statue in stucco raffiguranti San Giorgio, Sant’Aldebrando, Santa Rosa da Viterbo e San Filippo Neri, probabilmente realizzate dalle stesse maestranze che qualche tempo prima avevano lavorato nella chiesa di San Filippo a Fossombrone. Lungo le pareti c’è inoltre una singolare Via Crucis opera del ceramista pesarese Bruno Baratti risalente agli anni ’50 del Novecento.

S.ANNA DEL FURLO

La Chiesa di S. Anna del Furlo è ubicata alle pendici del M. Paganuccio all’estremità di N.E. della Gola del Furlo, in Comune di Fossombrone. Nei pressi si trovano due piccoli nuclei abitati con lo stesso nome e un cimitero. L’edifico è in pietra rosa (scaglia), con un bel campanile; spicca da lontano per il suo colore. Sul retro è addossata la casa canonica. Sant’Anna, la madre di Maria, è la patrona delle partorienti (veniva invocata per ottener un parto propizio, un figlio sano e latte per crescerlo). Dedicare una chiesa a Sant’Anna in questa zona rurale avrebbe favorito le nascite a vantaggio dell’incremento della manodopera mezzadrile e bracciantile, indispensabile per la conduzione dei terreni in un’epoca molto distante dalla meccanizzazione delle campagne.

CHIESA DI SAN MARTINO

La chiesa si erge lungo la vecchia consolare Flaminia, accanto all’area archeologia di Forum Sempronii. La costruzione risale al XVIII secolo, presenta un’aula unica con la volta dipinta con scene della Passione. Sulla parete di fondo è appesa una tela raffigurante San Martino e San Giovanni Evangelista; essa è inserita al centro di un dipinto murale di angeli e putti adoranti, che occupa l’intera parete.

CHIESA DI SAN ROCCO

La prima pietra dell’attuale Chiesa Parrocchiale, dedicata ai Santi Giovanni Battista e Floriano, fu posta con una funzione solenne nel pomeriggio del 27 marzo 1791 e fu portata a termine nel 1794. Il progettista fu il cesenate Giambattista Dal Re. La chiesa rispecchia un elegante e sobrio stile neoclassico. Essa è ad una sola navata ed è dedicata ai Santi Giovanni Battista e Floriano; è dotata di cinque altari, di cui quattro sono laterali: su di ognuno si conservano altrettante pale; pertanto si possono ammirare una tela di Giovanni Francesco Guerrieri; due pale di Vitale Franceschelli; una quarta di Domenico Giattini, tutte e quattro appartenute alla chiesa precedente. La più recente, è quella di Carlo Magini di Fano. Nella cappella posta sulla destra, unita alla chiesa e un tempo adibita a luogo di sepolture, è custodito un pregevole crocifisso dipinto del XII secolo; l’opera è appartenuta all’antica pieve di San Floriano.