ANSELMO BUCCI

Nato a Fossombrone nel 1887, maturò artisticamente nella temperie culturale parigina, dove assorbì la lezione impressionista.
Nella capitale francese Bucci visse dal 1906 al 1914, anno in cui rientrò in Italia per arruolarsi volontario per la 1° Guerra Mondiale.
Nel 1922 fu fondatore, insieme ad altri artisti italiani, di un nuovo movimento artistico che aspirava ad abbandonare le sperimentazioni delle Avanguardie di inizio ‘900, puntando ad un ritorno all’antichità classica e all’armonia delle forme.
Fu lo stesso Bucci a battezzare il movimento Novecento. Rimase legato a quest’ultimo fino al 1925, quando se ne distaccò per dedicarsi anche al giornalismo e alla scrittura. Dal 1928 al 1942 espose le sue opere a tutte le biennali di Venezia.
Non prese attivamente parte alla Seconda Guerra Mondiale, ma vi partecipò in qualità di cronista e illustratore, producendo immagini istantanee della vita durante il conflitto.
Bucci morì a Monza nel 1955.

CAMILLA GUERRIERI

In un periodo storico in cui la formazione e la carriera professionale nelle arti pittoriche era quasi del tutto preclusa alle donne anche le Marche hanno dato i natali a una coraggiosa pioniera, Camilla Guerrieri (1628 – Pesaro 1710 circa), figlia di Francesco Guerrieri da Fossombrone, figura di spicco del panorama artistico del seicento marchigiano, con uno stile a volte paragonato a quello di Caravaggio. Collaboratrice stretta del padre, alla morte del pittore ebbe l’occasione di recarsi presso la Corte di Vittoria Della Rovere, a Firenze, dove poi si fermò ad esercitare la professione di pittrice stipendiata dalla Granduchessa, per oltre trent’anni.

GIUSEPPE CESARINI

Nato a Fossombrone il 10 marzo 1895, il notaio Giuseppe Cesarini iniziò la sua collezione d’arte a partire dagli anni ’20, con l’acquisto di una incisione a colori di Anselmo Bucci ed alcuni ritratti di Francesco Carnevali.
L’amicizia con Anselmo Bucci fu di grande stimolo alla raccolta, soprattutto a partire dal 1934, ed accrebbe l’impegno e la consapevolezza di voler collezionare opere d’arte da donare poi alla città di Fossombrone.
Opere di Giorgio Morandi, Francesco Messina, Gino Severini, Achille Funi, e naturalmente Anselmo Bucci, nel corso degli anni andarono ad impreziosire una raccolta sempre più ricca, che il notaio Cesarini lasciò infine alla sua città alla sua scomparsa, avvenuta il 29 settembre 1977.

Giuseppe Diamantini

Nato a Fossombrone nel 1623, Giuseppe Diamantini si formò a Bologna, nella bottega di Giovanni Andrea Sirani. Subì varie influenze artistiche, da Francesco Guerrieri in patria, al pesarese Simone Cantarini per l’incisione e il disegno. Grande importanza ebbe anche il rapporto con Guido Cagnacci, che forse fu determinante per il trasferimento di Diamantini a Venezia. Qui nei primi anni Sessanta inizia un periodo di grandi successi, che lo mettono a contatto con la più alta e raffinata committenza. Nel 1663, grazie a uno dei suoi mecenati, Angelo Maria Flavio Comneno, Diamantini riceve l’onorificenza del cavalierato di San Giorgio. Il riconoscimento segna la fase dove Pietro Liberi si rivela fondamentale per lo sviluppo della sua arte, insieme ai ‘Tenebrosi’ veneziani, avendo sempre presente il naturalismo di Guerrieri. Sebbene si fosse stabilito a Venezia, i rapporti con Fossombrone non si interruppero mai, ma furono anzi sottolineati da invii di opere, come gli ovali della sagrestia di San Filippo. I suoi disegni – oggi sparsi in varie collezioni – si conservano a New York, Vienna, Berlino, San Pietroburgo, Milano, Parigi, Venezia e numerose altre località. Per l’opera incisa Diamantini trasse ispirazione da episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, oltre che dalla mitologia classica. Le acqueforti, dal tratteggio rapido, forse le incise direttamente sulla lastra, trascurando per la velocità molti particolari. Morì a Fossombrone, nel 1705.

francesco Guerrieri

Nato a Fossombrone nel 1589, Francesco Guerrieri esordì come pittore in patria. Da giovanissimo ebbe poi l’opportunità di soggiornare a Roma, dove subì l’impatto con la pittura caravaggesca tramite i numerosi seguaci che l’artista lombardo aveva lasciato nella capitale.
Tra un primo e un successivo periodo romano, eseguì a Sassoferrato le decorazioni pittoriche di un’intera cappella nella Chiesa di Santa Maria del Ponte del Piano, su commissione di Vittorio Merolli, archiatra del papa.
In seguito, in un ulteriore soggiorno romano ebbe l’incarico di affrescare alcune sale di Palazzo Borghese in Campo Marzio.
Tornato quindi definitivamente a Fossombrone, arricchì con numerose ed importanti opere le chiese e i palazzi della città, portando nelle Marche settentrionali, dominate ancora da uno stanco baroccismo, il linguaggio del realismo caravaggesco.
Negli ultimi anni della sua attività ebbe come collaboratrice la figlia Camilla, presso cui si trasferì a Pesaro, dove morì nel 1657.

MONALDO ATANAGIO ATANAGI

Nato a Cagli, la prima menzione del suo nome è del 1539, allorché, divenuto buffone alla corte di Guidubaldo II della Rovere, duca di Urbino, prese a descrivere giorno per giorno quanto accadeva alla corte, componendo quei Diari che se, molto spesso, non rappresentano altro che la cronaca mondana dell’ambiente roveresco, assumono a volte valore di documento, quando registrano l’arrivo alla corte di Guidubaldo della Rovere di personaggi celebri (Bernardo Tasso, per esempio, o Annibale Caro), oppure descrivono gli usi e i costumi delle corti cinquecentesche. Nel 1559, per dissapori con Francesco Maria II, Atanagi passò a Fossombrone, al servizio del cardinale Giulio, fratello del duca. Nel febbraio di quell’anno Atanagi descrisse nei suoi Diari tutti i divertimenti e i giochi organizzati dal Cardinale per la sua città in occasione del Carnevale. Ed è proprio partendo da quei racconti che Fossombrone, ormai da quasi trent’anni, rievoca quello che fu un momento di grande gioia e spensieratezza, il “Trionfo del Carnevale”.

GIUSEPPE OCCHIALINI

Giuseppe Occhialini (Fossombrone 1907 – Parigi 1993) fisico di fama mondiale e Professore universitario dal 1949, ha insegnato fisica superiore a Milano; premio Feltrinelli internazionale nel 1956; socio nazionale dei Lincei (1958). Ha contribuito in maniera essenziale sia all’ideazione, sia allo sviluppo della tecnica delle camere di Wilson controllate da contatori, mediante la quale si scoprirono gli sciami e gli elettroni positivi nella radiazione cosmica. Essenziale anche il contributo da lui dato allo sviluppo della tecnica delle emulsioni nucleari, con la quale egli ha partecipato, fra l’altro, alla scoperta dei mesoni π.

 

 

 

 

 

OTTAVIANO PETRUCCI

La città di Fossombrone è nota ai musicisti di tutto il mondo per aver dato i natali ad Ottaviano Petrucci (Fossombrone 18 giugno 1466 – 7 maggio 1539) geniale inventore dei caratteri mobili per la stampa della musica. Fatti i primi studi letterari in patria, si recò a Venezia dove, su consiglio di due concittadini che lì risiedevano, Bartolomeo da Fossombrone, tipografo, e Francesco Spinacino, maestro di liuto, ricercò il modo di stampare la musica figurata. Ottenuto nel 1498 dal governo della Repubblica Veneta il privilegio di mettere in pratica la sua invenzione, poté con l’aiuto di due ricchi librai, iniziare la sua attività. Dopo alcuni tentativi, nel 1501 diede alla luce l’Harmonice Musices Odhecaton, ritenuto per molto tempo il primo libro musicale a stampa. Una delle opere petrucciane più ragguardevoli, edite in questo periodo, fu la Messa Corale che gli procurò un lusinghiero Breve del pontefice Leone X.

 

 

 

metaura torricelli

Nata nel 1867 e discendente di un’importante famiglia forsempronese, Metaura ebbe una vita straordinaria e tragica: la sua bravura come musicista la portò a calcare i palcoscenici di mezzo mondo, fino a quando non morì di tisi a soli 26 anni. Questa virtuosa violinista rappresentò per l’Italia post-unitaria un simbolo nel quale identificarsi, un fenomeno mediatico e sociale, famosa dall’Europa agli Stati Uniti.

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